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Cronaca

Nuova frontiera delle telecamere pubbliche: allerta (con megafono) anti-vandali per chi si avvicina troppo ai monumenti

Da alcune settimane è attivo, in via sperimentale, un nuovo software integrato all'apparato di telecamere che sorveglia la statua di Icaro

Nuova frontiera del sistema di videosorveglianza comunale per le vie della città. Da alcune settimane è attivo, in via sperimentale, un nuovo software integrato all'apparato di telecamere che sorveglia la statua di Icaro in piazzale della Vittoria, in passato oggetto di qualche vandalismo (nel 2021 e nel 2022 di nuovo qualcuno pensò di dare del colore alle unghie dei piedi della grande statua). 

Il sistema permette di “perimetrare” un perimetro di sicurezza immaginario intorno al monumento, e chi lo valica fa scattare un'allerta nella centrale operativa della Polizia Locale, un po' come nei musei quando ci si avvicina troppo a un quadro e scatta un piccolo allarme seguito dal controllo del personale di sorveglianza. “Se l'operatore nota qualcosa di strano può anche attivare un sistema megafono”, spiega il vicesindaco con delega alla Sicurezza Daniele Mezzacapo.

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In sostanza, da remoto si può venire redarguiti grazie a un canale voce che si apre tra la centrale operativa e il soggetto che si aggira intorno alla statua. “Lo scopo è prevenire e dissuadere”, spiega Claudio Maltoni, direttore generale di “Fmi”, la società comunale che si occupa dello sviluppo della rete di telecamere pubbliche. “Il sistema può essere riproposto in ogni punto in cui c'è un rischio di danneggiamento di beni pubblici, vandalismi e graffiti”, sempre Mezzacapo e Maltoni. 

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Nuove telecamere in arrivo 

E' uno dei possibili usi di una rete di telecamere che nell'aprile scorso è arrivata a 493 “ottiche”, vale a dire punti sorvegliati (un dispositivo telecamera può contenere fino a 3 ottiche a seconda del raggio di azione del dispositivo). A fornire il numero aggiornato è stato Mezzacapo, fornendo i dati dell'attività sul fronte della sicurezza, “un tema che è molto sentito”. Nel giugno del 2019 le ottiche erano 125, “molte delle quali sono state sostituite e aggiornate”, dice Mezzacapo. E rispetto alle attuali 493, il programma prevede di portarle a 667.

“Forlì è tra i capoluoghi di provincia più videosorvegliati, e sebbene nessuno sia profeta in patria, fuori città siamo un caso di studio per il suo ottimo sistema di sorveglianza, che ha attirato l'interesse anche della Motorola”, aggiunge il vicesindaco. La videosorveglianza ha portato inoltre a realizzare una rete di circa 15 chilometri  di fibra ottica, “utilizzabile anche per servizi complementari di 'Smart City'”, rileva Maltoni. L'investimento diluito negli ultimi 5 anni è di circa due milioni di euro.

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Nuovi sistemi di telecamere saranno installati a breve anche in una serie di parcheggi: Matteucci (dietro il Mercato delle Erbe), Galleria Vittoria, parcheggio 'Figurine' (via Somalia), corso della Repubblica e nelle rotonde dell'Ospedaletto e di viale Roma con via Zangheri. “Il parcheggio di via Somalia è stato segnalato più volte per furti di utensili dai veicoli in sosta in pausa pranzo, in pieno giorno”, spiega il vicesindaco.

E oltre alla repressione e prevenzione dei reati, le telecamere si stanno rivelando utili anche per la ricostruzione delle dinamiche degli incidenti stradali, oltre che per acciuffare eventuali pirati della strada. Il sistema, tuttavia, resta efficace per la sicurezza se c'è “abbinamento uomo-macchina”, come spiega il comandante della Polizia Locale Claudio Festari, che segnala che lo strumento è utile se è integrato in una capacità di intervento dell'operatore di polizia.

L'App Falco non ripartirà per ora

Il sistema di telecamere pubbliche era pensato anche per essere integrato con l'app “Falco”, un servizio però bloccato dal Garante della Privacy. Il sistema permetteva all'utente di scaricare un'app sul telefono che tramite la geolocalizzazione si agganciava, su richiesta dell'utente, al sistema di telecamere pubblico. Se il cittadino si sentiva in pericolo, perché magari in un orario serale o privo di passeggio, oppure per la presenza di facce poco raccomandabili, tramite l'app poteva mandare un'allerta e il sistema di videocamere, se presente, si sarebbe orientato nel seguire il suo tragitto nell'area considerata pericolosa.

Tuttavia il sistema è stato prima lanciato e poi bloccato. “Purtroppo con questo servizio siamo troppo avanti rispetto ai tempi. L'apparato normativo a volte non riesce a stare dietro all'innovazione, l'App Falco era ed è un progetto innovativo di altissima qualità”. Non pare prevista una ripresa del suo funzionamento: “Non è un progetto accantonato, ma aspetta una disposizione normativa per tornare a lavorare”, conclude Mezzacapo.

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