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Tasse, taglio netto del’Irpef per i redditi medio bassi. Confermata l'esenzione fino a 15mila euro

Spiega l’assessore Vittorio Cicognani: "E' prevista la stessa aliquota nella misura dello 0,55% per la fascia di reddito da 0 a 28mila euro, con conseguente soppressione dell’aliquota dello 0,60% applicata al precedente secondo scaglione, quello compreso da 15mila fino a 28mila euro"

Riduzione dell’aliquota per i redditi fino a 28.000,00 euro e mantenimento della soglia di esenzione per i redditi fino a 15mila euro. Sono queste le due principali novità contenute nella manovra di adeguamento dell’addizionale comunale Irpef, approvata dalla giunta Zattini a seguito delle disposizioni introdotte con il decreto legislativo 216/2023. "Le modifiche introdotte, con decorrenza dal primo gennaio 2024, comportano la riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote. In pratica - spiega l’assessore Vittorio Cicognani -. E' prevista la stessa aliquota nella misura dello 0,55% per la fascia di reddito da 0 a 28mila euro, con conseguente soppressione dell’aliquota dello 0,60% applicata al precedente secondo scaglione, quello compreso da 15mila fino a 28mila euro".

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"In questo modo, da un lato riusciamo a dare un segnale importante e concreto ai redditi medio-bassi, mantenendo peraltro invariata l'esenzione per la fascia reddituale fino a 15mila euro annui, dall’altro andiamo ad incidere su tutte le fasce di reddito - prosegue Cicognani -. Questo perché il sistema tributario del nostro Paese si ispira a criteri di marcata progressività, che fanno sì che in casi come questo la diminuzione dell’aliquota Irpef produca un virtuoso effetto a pioggia. In parole semplici, benché nei numeri il provvedimento riguardi solo una fascia di reddito, quella da 15mila euro fino a 28mila euro euro con una riduzione da 0,60 a 0,55% dell’addizionale comunale Irpef, nella pratica dall’applicazione dello stesso ne beneficeranno tutti".

"Un altro aspetto che mi preme evidenziare è che questo genere di modulazione non è obbligatoria per legge - prosegue l'assessore -. Con il decreto legislativo .216/2023, il Governo ha introdotto la facoltà per i comuni di modificare, entro il 15 aprile 2024, gli scaglioni e le aliquote delle addizionali comunali Irpef per il periodo d’imposta 2024. Ci sono comuni, anche in Romagna, che hanno deciso di mantenere invariate le aliquote su quattro scaglioni". "Noi . conclude l’assessore - pensiamo che questa misura in campo tributario possa alleggerire in maniera semplice ed immediata la pressione fiscale dei nostri contribuenti, oltre a rappresentare un sostegno alla ripartenza e un moltiplicatore dei consumi". 

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